Angelo e Gaetano hanno semplicemente avuto il coraggio di essere normali e il desiderio di realizzarsi nella loro terra. Non vogliono essere definiti eroi per aver scelto di denunciare i loro estorsori, per aver rifiutato di sottostare alle richieste di Cosa nostra. «Pagare e abbassare lo sguardo davanti a queste persone non porta a nulla, toglie solo libertà», dicono i due trentenni di Bagheria, titolari del caffè Verdone, che cinque anni fa non hanno esitato a rivolgersi ad Addiopizzo e poi a denunciare alla magistratura le tentate estorsioni subite facendo nomi e cognomi di chi pretendeva si dotassero dei buttafuori di Cosa nostra.
ADDIOPIZZO 20, la mostra che racconta i vent’anni di Addiopizzo
All’alba del 29 giugno del 2004 la città di Palermo, per la prima volta, si risvegliava tappezzata da centinaia di...