Si tratta di persone coinvolte in una progettata estorsione a un’azienda di onoranze funebri. Secondo il giudice non ci sono elementi per affermare che il piano criminoso sia passato poi alla fase concreta. La vicenda che ha portato al diniego del giudice riguarda la volontà del clan mafioso di Resuttana di riscuotere il pizzo da un’impresa del settore delle onoranze funebri. Gli arresti eseguiti dalla polizia ieri, 10 luglio, sono stati diciotto, sedici in carcere e due ai domiciliari. Le richieste della procura però riguardavano ventuno persone.