Il 27 dicembre del 1896, a Palermo, in via Sampolo n. 20, in un attentato mafioso, veniva uccisa la diciottenne Emanuela Sansone e ferita gravemente la madre, Giuseppa Di Sano, che gestiva un’attività commerciale. La giovanissima età della ragazza dimostra l’inconsistenza dello stereotipo in base al quale la mafia di una volta non uccideva donne e bambini. La madre, nonostante le pesanti minacce ricevute e le negative ripercussioni sull’attività, coraggiosamente chiese giustizia, e riuscì ad ottenerla, grazie anche alla tenace attività investigativa del questore dell’epoca, Ermanno Sangiorgi.
Questo evento è la testimonianza di come in Sicilia ci siano state donne di grande forza e determinazione che, pur senza diritti in tempi difficili, non si sono arrese e non hanno piegato il capo di fronte al potere della mafia. Sono storie da far conoscere ed esempi da valorizzare e indicare alle giovani generazioni, soprattutto a Palermo, la città in cui i fatti sono avvenuti e in cui la mafia continua ad operare.
Le tappe del progetto dedicato ad Emanuela Sansone
Altre città d’Italia, che hanno conosciuto l’avvenimento attraverso le pubblicazioni del Centro Impastato, hanno già dedicato ad Emanuela Sansone strade, presidi, giardini. Adesso il nuovo obiettivo è quello di restituire alla città di Palermo un frammento emblematico della propria storia attraverso un progetto da attivare in più tappe, a partire dal prossimo settembre. L’iniziativa – nata dalla sinergia tra csd Peppino Impastato, Comitato Addiopizzo, No Mafia Memorial, Biblioteca delle donne e Centro di Consulenza legale UDIPALERMO, Museo Sociale Danisinni, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Addiopizzo Travel – prevede:
- una pubblicazione in cui si ricostruiscono le vicende storiche e giudiziarie di Emanuela Sansone e Giuseppa Di Sano;
- un’opera effimera e temporanea per rendere visibile il luogo in cui è stato consumato il delitto. A questo scopo sarà installata un’opera di arte pubblica site-specific contro la violenza di genere, realizzata dall’artista senese Franca Marini, a partire dalla sua opera Rosso Sangue, presentata per la manifestazione “Tra violenza di genere e diritti umani” e per la “Giornata Internazionale delle Donne” l’8 marzo 2023, nell’ambito delle iniziative ”Diamo pace alle donne” con Udi Siena, Regione Toscana e Università di Siena (qui il link);
- il lancio di una open call per la realizzazione di un’opera di arte pubblica da collocare permanentemente nella piazzetta nei pressi del Carcere Ucciardone, prospicente via Sampolo 20, dove venne consumato il delitto;
- l’apposizione di una targa commemorativa sul muretto di fronte al n. 20 di via Sampolo dove è avvenuto il delitto,
- la realizzazione, collocazione e presentazione dell’opera permanente in occasione dell’anniversario del delitto il 27 dicembre 2023.|
Per poter operare alla realizzazione del progetto, abbiamo bisogno di raccogliere un congruo fondo che ipotizziamo di circa 6000 euro. Chiediamo quindi a tutti/e quelli/e che ritengono utile per la storia e per il futuro della nostra città questo progetto, di versare un contributo che valga a farlo sentire come un impegno collettivo.
Il contributo va versato a: UDIPALERMO Banca Bper Iban IT85M0538704601000035221623 indicando la causale: Per Emanuela Sansone e Giuseppa Di Sano
La data di presentazione dell’opera permanente potrebbe slittare, sia per i tempi di raccolta dei fondi, sia per ritardi nell’autorizzazione e realizzazione dell’opera stessa.
Immagine in evidenza da csd – Centro Siciliano di Documentazione Giuseppe Impastato