Da giorno 24 giugno un grande cartello antiracket sarà affisso nei cantieri delle 25 imprese che hanno sottoscritto il patto per un’importante campagna di prevenzione del pizzo.
Il settore edile è il settore economico più taglieggiato e condizionato dall’organizzazione mafiosa. Dalle cave alla produzione di calcestruzzo, dalle imprese di movimento terra alle imprese di costruzione alle ditte fornitrici di materiali, si contano a centinaia le imprese legate alla mafia e sempre più spesso sottoposte a sequestro.
Buona parte delle denunce e collaborazioni avvenute negli ultimi due anni vedono come protagonisti imprenditori di questo settore. Sono stati proprio loro a chiederci di esporre un cartello nei cantieri che potesse scoraggiare gli estortori.
Così è nata l’idea di emulare un’analoga iniziativa delle associazioni antiracket di Napoli, lanciando il patto per la sicurezza ne cantieri edili. Abbiamo trovato il consenso delle associazioni di categoria palermitane ANCE (associazione costruttori) e Confindustria e soprattutto abbiamo ricevuto un convinto consenso delle forze
dell’ordine e della Prefettura.
Un primo nucleo di 25 imprese promotrici dell’iniziativa da oggi esporrà nei 30 cantieri attivi in città e provincia il cartello con la dizione “Qui si costruisce un futuro libero – Patto antiracket Addiopizzo“. Realizzato dal grafico Fausto Gristina, avrà la funzione di tenere lontani gli estortori. Lo abbiamo già ampiamente sperimentato negli oltre seicento negozi e imprese siciliane e napoletane aderenti al consumo critico: l’estorsore evita di avvicinarsi a un negozio o un’impresa che espone l’adesivo di Addiopizzo, perché sa che qualora ci provasse, ne seguirebbe immediatamente la denuncia.