LETTERA AI PRESIDENTI MUSUMECI, MORRA E FAVA

da

7 Maggio 2020

“Lo Stato dia come diritto ciò che la mafia dà come favore”
Appello al presidente Musumeci e alle commissioni antimafia nazionale e regionale.

“Gentili Presidenti,

Siamo un gruppo di giovani imprenditori e rappresentanti di realtà associative siciliane che hanno scelto di restare nella propria Isola nel tentativo di invertire quell’emorragia che nei decenni ha visto allontanarsi la maggior parte dei propri affetti e legami nonché della migliore forza produttiva siciliana.
Lo abbiamo scelto poco più che bambini, a ridosso dei terribili anni delle stragi di mafia, crescendo immersi in seminari, dibattiti e progetti extra scolastici sulla giustizia e sulla legalità che hanno formato e nutrito la nostra speranza di cambiamento.

Abbiamo scelto di restare e di investire nella nostra terra per dimostrare quanto fosse possibile sconfiggere vecchi sistemi clientelari, appositamente inefficaci, che nella logica del favore e del malsano consenso politico hanno costruito le basi dell’arretratezza e del mancato sviluppo.
Attraverso le nostre piccole imprese e organizzazioni abbiamo assunto centinaia di giovani e meno giovani. Lo abbiamo fatto, provando a declinare in atti concreti la nostra idea di rispetto dei diritti e della legalità, stipulando contratti di lavoro ripagati con sudore, fatica e tanta dignità.

Diritti e legalità, valori che abbiamo in questi anni trasmesso fino allo sfinimento alle migliaia di giovani incontrati a cui abbiamo raccontato un’alternativa possibile. Ora ci sembrano però parole che non trovano riscontro, spazzate via dalla clamorosa inefficienza di una macchina regionale che, in piena fase due dell’emergenza Covid-19, costringe alla fame i nostri e altre decine di migliaia di lavoratori siciliani, ai quali non è in grado di garantire il pagamento della cassa integrazione.

Così il senso dello Stato come garante dei diritti rischia di essere messo in discussione e si apre la strada a ciò che da sempre in Sicilia si spaccia per un’alternativa affidabile e vicina al popolo: la mafia e tutto il suo comparto organizzato.

Sono di queste settimane le preoccupazioni denunciate dalle associazioni e dalla stessa Procura nazionale antimafia circa il rischio concreto che le mafie traggano giovamento dalla pandemia e dalla crisi, acquisendo consenso e manovalanza mediante prestiti a tassi usurai e distribuzione di generi di prima necessità.
È una storia già scritta, che la nostra terra conosce molto bene e che proprio per questo intendiamo arginare, denunciando questi rischi alla commissione Parlamentare Antimafia della nostra regione, affinché vigili e accenda i riflettori sul concreto pericolo di infiltrazione criminale che il vuoto governativo può innescare tra le pieghe dei suoi disastri.

A distanza di sessanta giorni dal lockdown, comunicando di aver processato soltanto il 4% delle pratiche di cassa integrazione ricevute, la Regione Siciliana, incapace di offrire risposte ai lavoratori e alle loro famiglie, consegna di fatto alle mafie la gestione di un bisogno che quest’ultima, come la storia dimostra, è in grado di sfruttare a proprio vantaggio con efficienza e pragmatismo.

È un rischio che conosciamo tutti molto bene. Un rischio che costantemente si trasforma in triste realtà e che ci sentiamo di sintetizzare in un’unica richiesta, perfettamente espressa nelle parole del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa quando disse: “Lo Stato dia come diritto ciò che la mafia dà come favore”.

FIRMATARI:
Moltivolti

Libera Palermo
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Arci Sicilia
Al Revés Società Cooperativa Sociale – Sartoria Sociale
Balata
Ballarak
Bisso Bistrot
CantiereCucina srls
CESIE
Centro per lo sviluppo creativo Danilo Dolci
Clac ETS
Cotti in fragranza
Freschette
Mare Memoria Viva
Palma Nana Soc. Coop
Send Sicilia
Terradamare cooperativa turistica
U’Game soc coop

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