Giancarlo Romano, il 37enne boss di corso dei Mille ucciso lunedì scorso, odiava i cronisti che avevano scritto dei baby pusher nel suo quartiere: «Stanno confondendo questa delinquenza con i nostri ideali… — diceva ai complici e non sospettava di essere intercettato — quando parlano sui giornali dei bambini che spacciano, discorsi che a noi non ci interessano, e mettono la parola mafia, gli serve per infangare quella parola, solo esclusivamente per quello». E ribadiva: «Perché io non permetterai mai che un bambino spacciasse droga, sarebbe contro i miei principi».