Passata in giudicato la sentenza di condanna (con un annullamento con rinvio nei confronti di un imputato) nel processo Maqueda, nato dall’opposizione di 11 commercianti di origine straniera accompagnati a denunciare da Addiopizzo.
Per i soggetti che a Palermo, in particolare in via Maqueda, erano dediti a estorsioni, rapine, violenze e minacce nei confronti di 11 commercianti di origine straniera, la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza di condanna. Seppure tali soggetti condannati non facessero parte della famiglia mafiosa del quartiere, hanno commesso i reati con modalità mafiose. Una sequela di reati e violenze che avevano messo a ferro e fuoco la strada di via Maqueda e il quartiere di Ballarò.
Le storie di alcuni di loro sono incredibili: partiti più di quindici fa dal Bangladesh, dopo un lungo viaggio in mare, sono sbarcati sulle coste siciliane. Hanno aperto attività commerciali, hanno creato famiglie e concepito figli che si sono perfettamente integrati nel territorio e prodotto reddito e occupazione.
Sette anni fa alcuni di loro ci contattarono perché vessati da anni da un gruppo criminale: richieste di denaro, minacce, rapine, furti e aggressioni erano all’ordine del giorno. La paura era pressante ed erano costretti a lavorare barricati all’interno delle loro attività e a chiuderle già nel primo pomeriggio perché all’imbrunire in via Maqueda il clima era da coprifuoco.
Ci siamo conosciuti, abbiamo condiviso le loro sofferenze, si è instaurato un rapporto di fiducia ed è iniziato in clandestinità un percorso di denuncia, che a distanza di tempo ha portato a una sentenza senza precedenti.
Perché le organizzazioni criminali non discriminano: basano la loro forza anche sul controllo del territorio e sfruttano tutti allo stesso modo, indifferentemente dal colore della pelle o dal passaporto.
Nel processo dove nel corso delle udienze non sono mancati momenti di tensione, le vittime che abbiamo accompagnato e supportato hanno testimoniato e raccontato con dignità e compostezza il terrore e le violenze subite.
A Palermo un gruppo di commercianti arrivato da lontano, ha preso posizione contro un problema tutto italiano, dimostrando quel coraggio che altri cittadini non sempre hanno avuto.
Per questo pensiamo che la scelta di denuncia di questi coraggiosi uomini sia un esempio nei confronti di molti che ancora oggi a Palermo e in altre aree del Paese si piegano alle estorsioni e ai condizionamenti mafiosi.
RASSEGNA STAMPA
Sentenza Maqueda – VIDEO
TG3 4/04/ 2019
“Estorsioni razziste e mafiose”. Otto condannati e un assolto
Giornale di Sicilia, 05/04/2019
Pizzo agli stranieri della zona di Ballarò. Le vittime in aula indicano gli esattori
Giornale di Sicilia, 02/03/2018
Palermo, le vittime bengalesi del pizzo accusano gli estorsori
la Repubblica Palermo, 01/03/2018