Tanti siciliani talentuosi partono al nord o all’estero per formarsi e costruire il proprio futuro, ma quando ritornano, sovente per amore, sono pieni di idee e creatività che rendono più bella la nostra terra. È il caso di Francesco Aquilino e di Daniele Iacona, l’uno imprenditore edile di robusta esperienza, l’altro maestro pizzaiolo anticonformista dall’indole poetica. Entrambi hanno avuto il coraggio di opporsi alle estorsioni e ai soprusi con il sostegno di Addiopizzo.
Francesco e Daniele sono due amici che hanno deciso di dare vita a “Dolce Rosso Pizza”, un marchio con un’identità ben solida, caratterizzata da innovazione ed eco-sostenibilità.
Daniele, infatti, è il pioniere dell’ “alta digeribilità” fin dal 2009, anno in cui ha aperto la sua prima pizzeria. Dopo un anno di sperimentazioni, ha trovato la ricetta perfetta: la pizza Iacona è leggera, ricca di proteine e carboidrati sani, cotta in assenza di fumi tossici provocati dalla legna. Inoltre, le temperature e il grado di acidità vengono misurate e controllate in maniera maniacale, per garantire sempre la stessa qualità del prodotto. Il risultato è una pizza croccante fuori, morbida dentro, dal sentore dei grani siciliani, rigorosamente selezionati. Specialità della casa è il pane “serafico”, nome inventato da Daniele, tutto da scoprire!
Dolce Rosso Pizza si trova in una storica struttura di Capaci, con una grande terrazza dal quale è possibile ammirare il mare in tempo d’estate. Potrebbe essere un idillio, ma Francesco e Daniele preferiscono mantenere uno stretto contatto con la realtà perché sanno cosa significa ricevere minacce e intimidazioni da parte di compaesani mafiosi.
Fare parte della rete di consumo critico di Addiopizzo rappresenta per loro, non solo un deterrente e una forte dichiarazione di identità, ma anche un costante supporto sociale, psicologico e legale. La resilienza di Francesco e Daniele è dimostrazione di grande virtù dinanzi alla prepotenza della mediocrità.
A tutti gli imprenditori e i commercianti che trovano il coraggio di denunciare e la volontà di riconquistare la propria libertà: «Dopotutto, siamo umili lavoratori, vogliamo lavorare serenamente nel luogo che amiamo».
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