La Cassazione mette il sigillo sul processo Resilienza: la liberazione delle vittime con l’aiuto di Addiopizzo

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Si è concluso in Cassazione il processo abbreviato Resilienza, una delle inchieste più importanti degli ultimi anni, condotta dalla procura di Palermo e dall’Arma dei Carabinieri. Un cospicuo numero di commercianti e imprenditori aveva denunciato, anche con l’ausilio del nostro movimento.

La sentenza conferma come, per la prima volta, il fenomeno della denuncia collettiva abbia visto coinvolti numerosi commercianti e imprenditori nel quartiere Borgo Vecchio di Palermo.

Nel processo avevamo chiesto di costituirci parte civile, assieme ad alcune vittime che, nei loro cantieri edili, erano state oggetto di diversi tentativi di estorsione. È stato grazie a un percorso di ascolto e sostegno, portato avanti assieme alle vittime e in sinergia con magistrati e carabinieri, che è maturata la scelta di chi si è opposto e non si è piegato alle richieste estorsive. Si è ormai consolidato un sistema di tutela e supporto, in grado di assicurare le condizioni migliori per chi denuncia.

Oggi, come dimostrano le centinaia di storie di commercianti e imprenditori palermitani che hanno denunciato negli ultimi vent’anni anche grazie al nostro supporto, ci si può opporre alle estorsioni persino in contesti difficili come Borgo Vecchio, senza esporsi né ricercare ribalte, a cui invece fu costretto Libero Grassi.

Tuttavia, se si vuole imprimere una svolta decisiva per superare fenomeni criminali ed estorsivi, è necessario che la politica investa su aree come Borgo Vecchio, attraversate da profonde sacche di povertà e degrado, e in cui diritti fondamentali come quello alla casa, al lavoro, all’istruzione e alla salute restano un miraggio per molti.

Non ci si può affidare soltanto al lavoro di magistrati e forze dell’ordine, ma occorre che la politica crei un’alternativa sociale ed economica a Cosa nostra.

Nel video di seguito le parole dell’allora comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, Generale Arturo Guarino, che si toglie il cappello in segno di gratitudine nei confronti degli operatori economici che hanno denunciato e delle associazioni antiracket che hanno supportato le vittime.

RASSEGNA STAMPA

Giornale di Sicilia – La mafia del Borgo Vecchio – Condanne grazie alle vittime

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