Ci sono storie che seppure non siano note meritano di essere ricordate per il contributo significativo che è stato dato dai suoi protagonisti. Una di queste è quella di Carmelo Iannì che già diversi decenni fa, alla fine degli anni settanta, intraprese un percorso di crescita e sviluppo nell’industria alberghiera, scegliendo di investire in Sicilia. Tuttavia, non poteva immaginare che questa sua decisione avrebbe dovuto fare i conti con Cosa nostra e gli interessi dei mafiosi nel traffico degli stupefacenti.
Carmelo Iannì fornisce la sua collaborazione alla polizia che infiltra i suoi uomini nel suo albergo e dopo poco tempo vengono arrestati diversi mafiosi e il chimico francese André Busquet che raffinava eroina.
L’anniversario della morte di Carmelo Iannì oggi ci richiama a riflettere sulla vita di un imprenditore coraggioso il cui sogno di costruire un futuro nel settore turistico della Sicilia è stato tragicamente spezzato dagli interessi Cosa nostra.
La sua morte rappresenta un triste capitolo della lotta contro la mafia in Sicilia, un monito costante sull’importanza di preservare l’integrità nel perseguire i propri sogni: in questo anniversario, ricordiamo Carmelo Iannì non solo come vittima ma anche come simbolo di resistenza.
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