Renata Fonte: politica uccisa per aver difeso il Salento

da

31 Marzo 2023

Un esempio di tenacia, caparbietà e determinazione. Renata Fonte ha dedicato alla sua terra tutte le sue energie, muovendosi sempre con entusiasmo e onestà. Nata a Nardò, in Puglia, vive un intenso periodo di spostamenti in varie parti d’Italia finché riesce a tornare nel posto che le aveva dato i natali dove affermerà la sua passione politica. Si impegna attivamente a Nardò, militando nel Partito Repubblicano Italiano, facendosi portavoce dei diritti delle donne e della tutela del patrimonio naturale.
Viene eletta consigliera ed assessora alla Cultura del suo comune nel 1982, carica di speranza e passione civile, dirige il Comitato per la Tutela di Porto Selvaggio, contro la speculazione edilizia ed il cemento. Il suo impegno sarà tale da portare la Regione Puglia ad emanare una legge per tutelare il parco naturale tuttora in vigore.

Spinta dall’amore per la sua terra, Renata inizia ad indagare e scoprire diversi illeciti ambientali e speculazioni edilizie che combatte con forza, ricevendo diverse minacce di morte.
Nella notte tra il 31 marzo e l’1 aprile 1984, la raggiungono tre colpi di pistola che la lasceranno senza vita a soli 33 anni.
Tre anni dopo, furono emesse ben cinque condanne: tra esse spicca quella di Antonio Spagnolo, che subentrò nell’incarico di consigliere e assessore subito dopo la morte dell’assessora Fonte.

LEGGI LE ALTRE STORIE DELLA RUBRICA MEMORIA E IMPEGNO.

5x1000 Addiopizzo
Rete imprese PIZZO-FREE
addiopizzo travel
addiopizzo store

ARTICOLI RECENTI

tutte le news >