40 anni fa venivano uccisi dalla mafia Pio La Torre e Rosario Di Salvo

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30 Aprile 2022

Il 30 aprile 1982, in via Li Muli a Palermo, la mafia uccideva in un agguato Pio La Torre e Rosario Di Salvo.

Classe 1927, Pio La Torre sin da giovane si era impegnato nella lotta a favore dei braccianti, militando nella Confederterra prima e nella Cgil e nel Partito Comunista poi. Eletto consigliere comunale di Palermo nel 1952, viene nominato segretario regionale della Cgil nel 1959 e, nel 1960, entra nel Comitato Centrale del Pci, diventando segretario regionale nel 1962. Nel 1972 viene eletto alla Camera dei Deputati. Proporrà, assieme al collega Virginio Rognoni, una legge che verrà approvata nei mesi successivi alla sua morte: la legge n. 646/1982 (più nota come “Legge Rognoni- La Torre”) che introduce nel codice penale l’art. 416 bis dove si prevede, per la prima volta nel nostro ordinamento, il reato di associazione per delinquere di tipo mafioso e la confisca dei beni del condannato.
Nei primi mesi del 1982 La Torre si era anche schierato contro i missili Cruise, partecipando alla storica marcia della pace a Comiso. Quella mattina del 30 aprile 1982 stava raggiungendo assieme a Rosario Di Salvo la sede del Pci, a bordo della sua Fiat 131, quando una pioggia di proiettili li uccideva quasi sul colpo.
Verranno condannati come esecutori materiali Giuseppe Lucchese, Nino Madonia, Salvatore Cucuzza e Giuseppe Greco, mentre come mandanti i boss Totò Riina, Michele Greco, Bernardo Brusca, Bernardo Provenzano, Pippo Calò, Francesco Madonia e Nenè Geraci.

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