A meno di un anno dall’operazione antimafia dei Carabinieri e dei magistrati della Procura di Palermo, si aprirà tra pochi giorni il processo nei confronti di ventiquattro soggetti accusati di associazione mafiosa ed estorsione perpetrati tra Bagheria, Altavilla Milicia e Santa Flavia.
Addiopizzo si costituirà parte civile assieme a diversi commercianti e imprenditori vittime che ha accompagnato in questi ultimi anni nel percorso di collaborazione maturato su un territorio che è stato anche rifugio della latitanza di Bernardo Provenzano. Anche se per molto tempo le infiltrazioni e i condizionamenti di Cosa nostra sono risultati gravi sul tessuto sociale ed economico nel mandamento mafioso di Bagheria, con le indagini, i processi degli ultimi anni e a una rinnovata presa di consapevolezza, si registrano dei significativi segnali di resistenza da parte di molti operatori economici. L’azione delle forze dell’ordine e dell’autorità giudiziaria e il perseverante lavoro nel territorio condotto dalle associazioni hanno creato una rete di soggetti in grado di offrire competenze, tutele e schermo necessari affinché chi denuncia possa farlo in sicurezza. Non cogliere questa è opportunità significa perdere un’occasione per scrollarsi definitivamente di dosso l’insopportabile fardello mafioso.
APPROFONDISCI
Gli imprenditori si ribellano al pizzo e denunciano i boss: 22 arresti, Corriere della Sera, 2 novembre 2015
La rivolta di Bagheria contro il pizzo. Trentasei imprenditori denunciano i boss, la Repubblica Palermo, 2 novembre 2015
Pizzo, imprenditori di Bagheria denunciano i boss: 22 arresti, Il Fatto Quotidiano, 2 novembre 2015