In occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, il comitato spontaneo di cittadini per il Parco Libero Grassi, la famiglia Grassi e Addiopizzo, con il patrocinio del Comune di Palermo, hanno promosso l’iniziativa “Il Parco che vorrei…“, concorso d’idee riservato agli studenti della scuola primaria e secondaria di 1° grado del quartiere.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito di una lunga serie di azioni che in questi anni ha visto impegnati associazioni e cittadini per la riapertura e la piena fruizione del Parco Libero Grassi. Dopo diversi anni di incuria e abbandono, la riqualificazione dell’area sembra ormai una meta vicina, ma serve l’impegno di tutti affinché questo traguardo sia pienamente raggiunto.
Il recupero e la riappropriazione di uno spazio così esteso e bello rappresenta anche un modo per sottrarre terreno al mal costume, all’illegalità diffusa e alla criminalità organizzata.
Il concorso ha rappresentato anche un’occasione didattica in cui poter introdurre gli studenti alla conoscenza di tanti temi come la speculazione edilizia e le discariche, lla salvaguardia della terra e del mare, la cattiva gestione dei beni pubblici e la voglia di rinascita, la storia di Libero Grassi cui il parco è intitolato e, soprattutto, l’importanza della partecipazione attiva dei cittadini.
L’iniziativa “Il Parco che vorrei…” si concluderà con la premiazione in occasione della Giornata Nazionale degli Alberi, il 21 novembre 2017, poiché i premi in palio sono alberi; ma sono alberi per il parco.Ogni alunno partecipando avrà dato così un suo contributo alla comunità.
Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando premierà i vincitori il 21 novembre alle ore 9:30 a Villa Trabia.
1° classificato: classe II M – Scuola Secondaria di I grado “Antonio Gramsci”
2° classificato: Istituto paritario “Cielo D’Alcamo”
3° classificato: classi V A e V B Scuola Primaria paritaria “S. Francesco D’Assisi”
3° ex equo: classe I C Scuola Secondaria di I grado “Renato Guttuso”
Riconoscimento speciale all’Istituto Comprensivo “Renato Guttuso”.
La storia dell’area del Parco Libero Grassi
La vicenda dell’area di Acqua dei Corsari, per molti anni deposito degli sfabbricidi e della terra estratta per gli scavi dei palazzi del sacco edilizio di Palermo, è indicativa della troppa e cattiva burocrazia che non permette di impiegare bene i soldi pubblici e di consegnare le opere realizzate alla fruizione dei cittadini in tempi brevi.
Anno dopo anno centinaia di enormi camion prelevavano questi materiali e, contravvenendo alle buone regole di tutela del territorio e delle coste, hanno riversato su questa area centinaia di migliaia di metri cubi di nuovo materiale fino alla realizzazione di un altura dell’altezza di circa venti metri, estesa per diversi ettari, visibile da quasi tutta la città, chiamata con il termine tecnico di “mammellone”.
Quando la discarica non poté più essere utilizzata divenne terra di nessuno. Le amministrazioni non si prendevano cura di questo disastro ambientale; nel frattempo il mare erodeva lentamente questa collinetta artificiale portando sui fondali della costa, inquinandola e distruggendo o compromettendo molte forme di vita, grandi quantità di terra.
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[ezcol_1half_end]Finalmente dopo tanti anni di grandi progetti di risanamento, seguiti puntualmente da un nulla di fatto nel 2005, compiuti alcuni esami preliminari del terreno, fu deciso per l’anno successivo l’inizio di lavori urgenti per mettere in sicurezza l’area. Il progetto di ingegneria ha messo in atto tutti gli interventi utili per fermare l’erosione della costa congiuntamente ad progetto di architettura del paesaggio che ha portato alla realizzazione di un teatro all’aperto, sentieri e sistemazione a verde con centinaia di alberi e piante.[/ezcol_1half_end]
[ezcol_1half]L’ultimazione dei lavori di messa in sicurezza diretti dalla Sering è avvenuta il giorno 8 Novembre 2008, lo stato finale è stato redatto il 14 gennaio 2009 e il collaudo effettuato nel marzo 2009.
A questo punto quando tutti si aspettavano l’inaugurazione, come di solito avviene in molti centri urbani che risanano il territorio, e una destinazione a Parco urbano di questa vasta area dalla spettacolare e affascinante vista sul mare, è iniziato il balletto tra le burocrazie comunali e regionali e una lunghissima serie di verifiche dello stato del terreno che ha portato via 7 lunghi anni.
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Durante questi anni i 400 alberi piantati, decine di palme nane e centinaia di arbusti sono stati lasciati senza cura e senza acqua e sono seccati tanto che nell’area oggi si contano solo poche decine di esemplari sopravvissuti. Lo stesso è successo alle realizzazioni tecniche: l’impianto idrico, la rete di irrigazione e i pluviali per lo smaltimento delle acqua hanno subito atti di vandalismo e saccheggio e sono inutilizzabili.
I luoghi risanati, come ancora si può vedere per una gran parte dell’area, si coprirono di erbacce divenendo impraticabili per chiunque tranne che per chi voleva trasformarla in un rifugio per il malaffare e per chi è tornato ad utilizzarli come discarica. Nel 2013, accogliendo la proposta del Comitato per l’apertura del Parco, il Consiglio Comunale di Palermo ha tributato attenzione a quest’area impegnando l’Amministrazione a intestarlo a Libero Grassi.
Negli anni a seguire una serie di ininterrotte manifestazioni, pedalate, sit in, appelli, denunce hanno mantenuta viva l’attenzione sull’area e finalmente, è storia di pochi mesi, l’iter burocratico si è concluso e il comune di Palermo in occasione dell’anniversario della morte di Libero Grassi, il 29 agosto 2017, ha voluto dare un segnale importante ripulendo la parte dell’area del teatro e impegnandosi a consegnarla all’uso pubblico.