Fonte: Repubblica.it
“Grazie, cara collega, della lettera gentile e dei ricordi di un fervido lavoro politico. Molti auguri e saluti”. Così pare di leggere in un biglietto scritto con grafia quasi illeggibile che Giulio Andreotti inviava a Pina Grassi che nel maggio del 2003 gli aveva ricordato un vecchio impegno.