PALERMO – “Io sono Cosa Nostra”, diceva Giulio Caporrimo. Una volta scarcerato si era ripreso lo scettro di capomafia di San Lorenzo. Ed entrò in rotta di collisione con Francesco Palumeri, nel frattempo designato al suo posto.
Il nome di Caporrimo apre l’elenco dei venti imputati al processo scaturito dalle operazioni dei carabinieri denominate “Bivio” e “Bivio2” che colpirono le famiglie di Tommaso Natale, San Lorenzo, Partanna Mondello e Zen.
Il cappio del racket su imprese edili e commercianti
Undici denunce nel 2024. I commercianti e gli imprenditori che scelgono di opporsi al pizzo sono...