PALERMO – “Io sono Cosa Nostra”, diceva Giulio Caporrimo. Una volta scarcerato si era ripreso lo scettro di capomafia di San Lorenzo. Ed entrò in rotta di collisione con Francesco Palumeri, nel frattempo designato al suo posto.
Il nome di Caporrimo apre l’elenco dei venti imputati al processo scaturito dalle operazioni dei carabinieri denominate “Bivio” e “Bivio2” che colpirono le famiglie di Tommaso Natale, San Lorenzo, Partanna Mondello e Zen.
Arrestato Mimmo Russo capopopolo tra mafia e massoneria
L’accusa è grave: «Essere stato costantemente a disposizione di Cosa nostra». L’ultima indagine...