Fonte: la Repubblica – Palermo
I soldi della droga e delle estorsioni della famiglia di Santa Maria di Gesù venivano reinvestiti e ripuliti nella rete di agenzie di scommesse riconducibili a Cosa nostra in tutta la città. Il business delle scommesse fruttava decine di migliaia di euro a settimana al clan e si articolava in due settori: quello delle puntate clandestine gestite in toto dai mafiosi e quello online che utilizzavano le concessionarie ufficiali e su cui la famiglia mafiosa chiedeva una percentuale del 5 per cento.