PALERMO – “Venerato e protetto anche dopo la sua morte”, scrivono i pubblici ministeri di Palermo sul conto di Matteo Messina Denaro. Il giudice per le indagini preliminari aggiunge: “Sono ancora in pieno svolgimento le indagini sulla copiosissima documentazione, interamente cifrata per le parti di interesse mafioso o connesse alle reti di protezione sapientemente costruite dal latitante e delle quali si è avvalso con una allarmante facilità”.
Il cappio del racket su imprese edili e commercianti
Undici denunce nel 2024. I commercianti e gli imprenditori che scelgono di opporsi al pizzo sono...