Fonte: la Repubblica Palermo
L’ultima relazione semestrale della Dia al Parlamento lancia un allarme pesante: nonostante gli arresti degli ultimi anni, l’organizzazione mafiosa è «ancora in grado di espandere i propri interessi verso qualsiasi ingranaggio del meccanismo produttivo». Grazie a professionisti e manager complici che «procurano appoggi per inserirsi nel circuito socio-economico sano». Secondo la Dia, a «rischio contaminazione» c’è soprattutto un settore, «quello legato al ciclo di smaltimento dei rifiuti, settore fortemente in crisi — così viene definito dagli investigatori — anche per i ritardi accumulati nel tempo rispetto al recepimento delle direttive comunitarie in materia».
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