Se la notizia uscita stamane sulle pagine de “la Repubblica” di Palermo fosse fondata, ci ritroveremmo dinanzi a un grave spaccato di acquiescenza che interessa il “salotto” della città.
Condotte reticenti, anche se probabilmente penalmente non rilevanti, ma gravi perché sovraespongono coloro che hanno maturato la scelta di doversi affrancare da tale fenomeno.
Dinanzi a tali fatti, ove confermati, ci poniamo una domanda: quanto la scelta di pagare il pizzo, tra gli operatori economici interessati di quest’area della città, sia dettata da comprensibili ragioni di paura o da gravi rapporti, che non sono di natura illecita, ma che rilevano connivenza sociale e culturale con Cosa Nostra.
Se tale notizia fosse confermata, c’è solo un modo per fugare ogni dubbio: cogliere questa provvidenziale occasione per collaborare con i magistrati e i carabinieri.
Addiopizzo rimane disponibile a supportare, come fatto in questi anni con diversi commercianti e imprenditori, tutti coloro i quali volessero avviare un percorso di collaborazione senza ambiguità e con la consapevolezza che si debba trattare di strade senza ritorno.
Palermo, 28/02/2014