In occasione dell’udienza tenutasi oggi innanzi al Tribunale di Palermo, nell’ambito del processo Olg Bribge, è stato sentito in qualità di persona offesa l’imprenditore palermitano Giovanni Ceraulo titolare della catena di negozi Prima Visione.rnL’imprenditore ha raccontato l’intera vicenda estortiva di cui negli ultimi 14 anni è stato vittima ricostruendo i periodi dei versamenti, individuando i mandanti delle estorsioni e i soggetti a cui materialmente consegnava le somme ed infine descrivendo i danneggiamenti e le minacce subiti.rnLa vicenda raccontata da Ceraulo è la classica situazione in cui si trovano ancora molti imprenditori palermitani che per anni hanno provato a ribellarsi da soli senza riuscirci. Ma lo scorso anno Ceraulo ha deciso di dire basta! Ha capito che lo stato era in grado di tutelarlo e che le associazioni antiracket e gran parte dell’opinione pubblica erano al suo fianco.rnAddiopizzo, Libero futuro e la FAI (federazione antiracket italiana) rinnovano l’invito a tutti gli imprenditori taglieggiati a dire basta e a rivolgersi all’associazione che li accompagnerà lungo il percorso della denuncia garantendo sicurezza e sostegno.rnPalermo, 4 maggio 2009
Le officine Bellotti entrano nella rete di consumo critico antiracket “Pago chi non paga”
La città di Palermo pullula di spazi in cui la cultura, nelle sue componenti di patrimonio materiale e immateriale, si...