Dopo il rogo al lido e la ricostruzione, si conclude il processo di primo grado dove Addiopizzo si era costituito parte civile assieme alla vittima di estorsione

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Si è concluso oggi, in primo grado e con sentenza sostanzialmente di condanna, il processo a decine di soggetti accusati di appartenere al mandamento mafioso di Trabia, in provincia di Palermo. I reati contestati a vario titolo riguardano l’associazione mafiosa, l’estorsione, il danneggiamento e l’incendio. 

Nel procedimento, Addiopizzo era costituita parte civile insieme all’unica vittima denunciante che, con l’ausilio dell’associazione, si era opposta al racket delle estorsioni e per questo tempo dopo aveva subito un grave incendio che aveva incenerito la struttura e le attrezzature del suo lido balneare di Trabia.

Le fiamme divampate nella notte avevano distrutto lo stabilimento, causando danni ingenti, anche perché l’incendio era avvenuto alla vigilia dell’apertura della stagione estiva. Un colpo durissimo al giovane titolare che, nei mesi precedenti, si era reso protagonista, con l’ausilio di Addiopizzo, di un percorso di denuncia che aveva portato all’arresto dei suoi estorsori.

Nelle ore successive al rogo Addiopizzo aveva attivato e coordinato degli interventi di supporto che hanno visto il coinvolgimento della rete di imprenditori e commercianti del movimento, che, con spirito di solidarietà, ha dato tutto il supporto necessario fornendo gratuitamente materiali per la ricostruzione e attrezzature per il riallestimento della struttura.

Nello specifico, c’è stato chi, con la propria attività, si è occupato della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e, in particolare, di ceneri e detriti causati dall’incendio, e chi invece ha fornito legname, materiali edili e attrezzature da cucina (lavabi, banchi frigo, forni, piastre ecc.).

Si è trattato di una macchina di supporto operativa messa in piedi dalla nostra Associazione che ha consentito alla vittima di risollevarsi dalle macerie causate dal rogo e riaprire l’attività a distanza di meno di due mesi. Il nuovo lido era stato inaugurato il 29 giugno 2019, in occasione del quindicesimo anniversario della nascita di Addiopizzo.

La scelta di essere attivamente presenti nel processo appena concluso in primo grado è la naturale prosecuzione della nostra attività sul territorio che, come dimostra questa storia, va ben oltre il lavoro di accompagnamento alla denuncia e di supporto processuale poiché abbiamo consentito alla vittima di riaprire l’attività economica danneggiata dall’incendio, grazie alla solidarietà di commercianti e di imprenditori della rete attivata da Addiopizzo e diversi anni prima della liquidazione dei risarcimenti previsti dalla legge.

RASSEGNA STAMPA

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