La storia di Addiopizzo cammina di pari passo con la storia dei fratelli Scimeca, imprenditori di Caccamo, un piccolo borgo medievale della provincia di Palermo. Giorgio e Nicoletta sono uniti da un profondo legame e da due caratteri complementari.
Sentiamo parlare più spesso di Giorgio come colui che ha denunciato il pizzo nel 2004, ma Nicoletta ha avuto l’intuizione e la determinazione di chiedere aiuto ai ragazzi di Addiopizzo, all’epoca un neomovimento, dopo un anno di grave isolamento sociale e di serie difficoltà lavorative.
La pasticceria di Giorgio e Nicoletta è stato il primo luogo in cui gli attivisti di Addiopizzo sperimentarono la strategia del consumo critico antiracket “Pago chi non paga”. Infatti, per molti mesi, semplici e comuni cittadini coinvolti da Addiopizzo andavano da Palermo a Caccamo per conoscere e supportare con la pratica degli acquisti i fratelli Scimeca.
Un modo per creare una rete di solidarietà sociale ed economica che è stata decisiva e d’aiuto per Giorgio e Nicoletta, che avevano avuto il coraggio di ribellarsi a soprusi ed estorsioni.
Il peso di questa vicenda si è concentrato per lungo tempo sulle spalle dei fratelli Scimeca, ma, secondo Nicoletta, ciò ha portato a una forte unità familiare e ha rinforzato il senso del dovere, del sacrificio e della legalità.
Oggi la vediamo nella sua divisa, grembiule e cappello bianco, alle prese con molteplici carrelli dove centinaia di biscotti e dolci attendono di essere incartati e spediti. Scimeca è diventato, infatti, un marchio di qualità della pasticceria siciliana. E Nicoletta è la mano che gestisce l’intero laboratorio, dai prodotti al personale dipendente.
Seguendo le scie di profumo delle varie bontà appena sfornate, si scopre una compagine prevalentemente di donne, intente a operare con volontà, accuratezza e un sorriso smagliante in volto. La serenità dell’ambiente è data dalla presenza costante di Nicoletta, nonché dalle attenzioni che pone nei confronti dei collaboratori.
Il segreto del successo di Scimeca risiede sia nell’essere una grande famiglia in cui valorizzare le parti migliori di ciascun componente, sia nel concedersi ogni tanto qualche momento di relax tra colleghi, al bar o direttamente in una spa! Inoltre, l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, Nicoletta è solita preparare una torta mimosa da mangiare tutti insieme, non tanto per festeggiare quanto per riflettere sulla parità di genere ancora non effettivamente raggiunta.
Agli imprenditori uomini, in particolare, Nicoletta rivolge le seguenti parole: «Si deve garantire un lavoro dignitoso alle donne, regolarizzando i contratti e aumentando gli stipendi. Cambiare le cose sembra un’impresa difficile, ma, un passo alla volta, tutto è possibile».
L’azienda potrebbe andare avanti autonomamente, tanto è elevata la professionalità, ma senza Nicoletta non è la stessa cosa: parola della clientela!
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