Come accade di consueto in prossimità delle festività di Natale, Cosa nostra ritorna a battere cassa, riscuotendo il pizzo presso esercizi commerciali e imprese del territorio di Palermo e provincia.
Per questo, nei giorni appena trascorsi abbiamo promosso delle iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte a commercianti e imprenditori. In particolare abbiamo attraversato le principali arterie commerciali che ricadono all’interno del mandamento mafioso di Resuttana per incontrare commercianti e imprenditori e condividere con loro informazioni, offrendo disponibilità all’ascolto e volontà di sostegno.
Protagonisti di questa attività sono stati i ragazzi della 3B del Liceo De Cosmi di Palermo che, nell’ambito del PCTO (ex alternanza scuola-lavoro), hanno intrapreso con noi un percorso di consapevolezza del fenomeno estorsivo in città, partecipando in prima persona insieme ai nostri attivisti. Una mattinata che ha permesso loro di conoscere la città da un altro punto di vista, orientandosi tra le attività spesso sfiorate solo di sfuggita nella vita quotidiana, affrontando il delicato tema delle richieste estorsive direttamente con commercianti coinvolti nell’attività di sensibilizzazione porta a porta.
Il senso di tale percorso è quello di estendere in maniera più diffusa la rete di consumo critico antiracket “Pago chi non paga” costituita da chi si oppone alle estorsioni, offrendo un supporto a coloro che ancora adesso vivono stretti dalla morsa del racket.
Infatti, nonostante il lavoro di forze dell’ordine e magistrati e la rete di Consumo critico Addiopizzo abbiano contribuito all’emersione e alla liberazione di centinaia di vittime, il fenomeno delle estorsioni resta ancora presente e in alcune aree della città persino diffuso.
Nel corso degli anni abbiamo aiutato molti commercianti e imprenditori a uscire dal tunnel delle estorsioni in modo sicuro, senza conseguenze e senza clamore, riducendo al minimo ogni eventuale rischio. Le molteplici operazioni di forze dell’ordine e della Procura di Palermo hanno inferto dei colpi molto pesanti all’organizzazione mafiosa del territorio, ma se non ci sarà anche la collaborazione delle vittime, in breve tempo, nuovi estorsori si presenteranno per riaffermare la propria signoria territoriale.
Per questo a Natale mettiamoci a posto: denunciamo insieme il racket delle estorsioni.