La sentenza di oggi alle cosche mafiose di San Lorenzo e Resuttana attesta come si possa denunciare in sicurezza e senza essere lasciati soli e come poter continuare a lavorare nel territorio dove si è sempre vissuto. Un risultato importante che non pone più alibi ai non pochi commercianti ed imprenditori della città che purtroppo continuano a sottostare alle logiche estorsive di Cosa nostra. Gli arresti operati da forze dell’ordine e magistrati, le collaborazioni durante le indagini delle vittime accompagnate da Addiopizzo, le loro testimonianze nel corso del processo e la sentenza di oggi rappresentano, più di tante parole, uno degli esempi migliori di come si possa lavorare per strada e nelle aule di giustizia creando le condizioni migliori affinché ci si possa liberare dal fenomeno estorsivo. Operatori economici che hanno recuperato forza e dignità per opporsi a Cosa nostra e che oggi continuano a lavorare dove hanno sempre vissuto, rifuggendo da ribalte pubbliche e mediatiche. Si tratta di imprenditori edili e del settore delle pulizie e diversi altri che nel corso delle indagini avevamo accompagnato al Nucleo Investigativo dei Carabinieri, alla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile e alla Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, dove le vittime avevano raccontato fatti utili alla ricostruzione delle estorsioni subite. Un lavoro in sinergia con gli organi investigativi e i magistrati della Procura di Palermo a cui va il nostro sentito plauso e che ha prodotto risultati concreti tra le aree di San Lorenzo e Resuttana, dove però sono ancora molti coloro i quali non denunciano. Lo abbiamo affermato diverse volte, ma è bene ribadirlo con forza, anche perché continuiamo a riscontrare sacche diffuse di commercianti ed imprenditori acquiescenti che continuano a pagare le estorsioni e non denunciano: adesso è il momento di distruggere il muro di omertà. Solo così, con una decisa e sentita azione popolare, con la strategia delle denunce collettive , riusciremo a sconfiggere il fenomeno delle estorsioni. Noi continueremo a esserci, per strada, con la passione civile che abbiamo dimostrato, con l’impegno quotidiano, con il coraggio e il senso di responsabilità verso il futuro.
RASSEGNA STAMPA
Mafia, operazione “Apocalisse”: 95 arresti a Palermo
Ansa.it, 23/06/2014
Apocalisse, ecco le intercettazioni che hanno incastrato i boss – Video
la Repubblica – Palermo, 23/06/2015
Apocalisse: la Procura chiede il giudizio per 129 indagati
Giornale di Sicilia, 22/04/2015
L’Apocalisse di Cosa nostra: scattano condanne per 17 boss
PalermoToday.it, 14/06/2017