27 febbraio 1985, a Palermo nel quartiere di Brancaccio, Pietro Patti, titolare di uno stabilimento per la lavorazione della frutta secca, viene assassinato con un colpo di pistola perché si era rifiutato di pagare il pizzo.
“Non faccia il furbo, ingegnere. Non ha scampo: deve pagare mezzo miliardo. E ricordi, le abbiamo distrutto capannone e macchina, ma questa volta le faremo saltare il cervello”. Queste sono state le parole rivolte da alcuni mafiosi a Pietro Patti, ingegnere e titolare di uno stabilimento per la lavorazione della frutta secca a Brancaccio, per far si che pagasse il pizzo di mezzo miliardo di lire.
Pietro Patti aveva 47 anni e insieme ai fratelli lavorava e dirigeva la sua azienda a Brancaccio e i mafiosi, fiutando un consistente guadagno, non si lasciano sfuggire l’occasione di avere ulteriori introiti economici a vantaggio di Cosa Nostra. Così il clan di Corso dei Mille stabilisce una tangente che tutti i commercianti della zona devono pagare: mezzo miliardo, questa la cifra che gli industriali dovevano elargire per svolgere senza ripercussioni la propria attività.
Pietro Patti non accetta e alla Mafia questo non piace, così decidono di intimidirlo prima facendo esplodere degli ordigni di fronte i capannoni della sua fabbrica e poi distruggendogli la macchina. Questi atti intimidatori però non sortiscono l’effetto desiderato e così Cosa Nostra, che non ha più intenzione di aspettare che gli venga dato ciò che pretende, decide di piegare per sempre chi non si era mai piegato alle richieste di pizzo.
Il 27 febbraio 1985 Pietro sta accompagnando le proprie figlie a scuola a bordo della sua auto quando, in via Marchese Ugo nei pressi di uno degli istituti più prestigiosi di Palermo, le ancelle del Sacro Cuore, una motoretta con a bordo due killer affianca la vettura e spara a bruciapelo un colpo d’arma da fuoco alla tempia dell’imprenditore e ferisce gravemente la figlia seduta accanto a lui.
Così veniva assassinato Pietro Patti, così chi non decideva di piegarsi ai soprusi moriva e poco importava se ciò avveniva sotto gli occhi dei propri figli, o dei passanti, ciò che importava agli occhi di Cosa Nostra era che non si ostacolasse la sua attività.