A Palermo il nome di Paolo Giaccone è associato all’Ospedale Policlinico Universitario della città, a lui intitolato, ma non tutti conoscono il perché di questo tributo.
Paolo Giaccone è una vittima di Cosa Nostra, ucciso per non essersi piegato alle pressioni mafiose e aver svolto il suo lavoro con integrità.
Nato a Palermo nel 1929, Giaccone era medico preparatissimo, professore di Antropologia Criminale alla facoltà di Giurisprudenza, esperto di balistica e ordinario di Medicina Legale alla facoltà di Medicina dell’Università di Palermo. Data la sua competenza in queste materie, era consulente del palazzo in Giustizia, in particolare per i crimini legati alle stragi mafiose.
Ricevuto l’incarico di esaminare le impronte digitali lasciate da Giuseppe Marchese, killer ed esponente della cosca di Corso dei Mille (1981) – unica prova a potere incastrare il colpevole per una sparatoria avvenuta a Bagheria che aveva provocato quattro morti – Giaccone iniziò a ricevere pressioni e minacce perché negasse l’evidenza della perizia.
Paolo Giaccone si oppose fermamente e questa fu la causa della sua condanna. L’11 agosto 1982 fu ucciso a colpi di pistola proprio tra i viali del Policlinico, mentre si recava all’Istituto di Medicina Legale. Gli esecutori indicati dal pentito Vincenzo Sinagra furono condannati all’ergastolo, così come i mandanti, nel primo Maxiprocesso.