Fonte: Repubblica.it
ROMA. Non è Palermo, ma le somiglia molto. Storia della notte tra martedì e mercoledì. Due macchine che si speronano nel buio nel pieno centro di Roma. Un uomo che corre tra passanti terrorizzati e si dilegua. Un altro, immobilizzato sull’asfalto con una pistola alla nuca, mentre chi gli piega il braccio dietro la schiena per ammanettarlo grida “Polizia!”. Un giornalista che guarda e sente sulla pelle cosa significhi essere preda.