Il 23 maggio 2023 a Palermo, forse per la prima volta nella storia delle manifestazioni antimafia, ad un gruppo di cittadini, tra cui molti studenti e studentesse della scuola secondaria superiore e dell’Università, sindacalisti, membri di varie associazioni del terzo settore, comuni cittadini e cittadine non è stato consentito di esprimere liberamente, così come previsto dal primo comma dell’art. 21 della Costituzione, il loro punto di vista in merito al pericolo di infiltrazioni mafiose in luoghi decisionali del nostro Paese e alla nuova pericolosissima fase di “sommersione” delle mafie.
Luca e il suo no al pizzo “Sono sbirro e me ne vanto”
PALERMO - Luca ha 30 anni e un primato che fa riflettere. È uno dei pochissimi imprenditori che in...