È morto a 70 anni Umberto Manfrè, storico agente della squadra mobile impegnato in prima linea nella stagione dell’attacco frontale della mafia alle istituzioni è, successivamente, della risposta repressiva dello Stato dopo le stragi, «Uno dei più bravi poliziotti», ricordano in Questura commentando con commozione la scomparsa di Manfrè, entrato in polizia nel 1973, quando a 20 anni varcò i cancelli della scuola di Trieste, Nome in codice Roger, è stato colui che tra il 1985 e il 1989, in una città nel pieno della guerra di mafia, ebbe l’idea di utilizzare i Vesponi per muoversi nel dedalo delle strette vie del centro cittadino.
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