PALERMO – C’è un dato certo nel calderone delle ipotesi plausibili: Arnaldo La Barbera era un poliziotto ricco. Fra il settembre 1990 e il dicembre 1992 il dirigente della squadra mobile di Palermo e capo del gruppo investigativo sulle stragi di mafia versò in banca quasi 115 milioni di lire in contanti. Soldi che aggiungevano ai circa quattromila euro mensili che percepiva di stipendio. Nuove ombre si addensano sul super poliziotto morto nel 2002 e considerato l’uomo chiave del depistaggio costruito sulle bugie di Vincenzo Scarantino e degli altri collaboratori di giustizia fasulli.
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