Venne ucciso come un mafioso ma non era un mafioso. Gli spararono prima alle spalle e poi il colpo di grazia: un proiettile dritto al cervello. Una vera e propria esecuzione. Con un coltello poi gli tagliarono la gola, per lanciare un messaggio intimidatorio a tutti coloro che non si piegavano al pizzo. Sono passati 33 anni da quell’efferato delitto. Era il 21 marzo 1990 quando Nicola Gioitta, originario di Siracusa ma con una gioielleria aperta nella via principale di Niscemi, intorno alle 9 del mattino, venne ammazzato, a soli 28 anni, per non per essersi piegato al pizzo.
La rivolta di chi non paga. Due arresti dopo le denunce
Giuseppe Frangiamore e Rosario Montoro segnalati dalle vittime grazie all’intervento di Addiopizzo, che aveva fatto una campagna per incoraggiare la ribellione nel quartiere.



