Anche quest’anno partecipiamo con i ragazzi della Magione al Torneo “Calciando in Rete”, promosso e organizzato dall’Associazione Culturale San Giovanni Apostolo Onlus di Palermo in collaborazione con altre associazioni che operano nei quartieri a rischio della città
L’iniziativa ha in calendario molti incontri tra le squadre di tante associazioni palermitane impegnate nel contrasto alla marginalità sociale e alla povertà educativa in diversi quartieri della città. Un’occasione di socialità importante che consentirà ai ragazzi anche di uscire dal proprio quartiere, di oltrepassare i confini di uno spazio che è gioia e orgoglio, ma che a volte può trasformarsi in un labirinto senza uscita per i giovani che alla Kalsa crescono e che in questo luogo si ritrovano a dover convivere con fenomeni di degrado e di devianza.
Nella giornata di ieri i nostri ragazzi hanno disputato la prima partita in casa, confrontandosi con i giovani della squadra del Palermo Calcio Popolare nella palestra San Basilio dell’Istituto comprensivo Rita Borsellino di piazza Magione. Il risultato finale condito da tanta emozione ha visto prevalere il Palermo Calcio Popolare.
Il paradosso è che, a fronte di questo fermento così importante, le condizioni del campetto di piazza Magione sono tanto impraticabili quanto indecorose perché privo di manutenzione che dovrebbe essere seguita dal Comune di Palermo.
“Quest’anno la squadra è formata anche da una “seconda generazione” di ragazzi, i più grandi stanno passando il testimone a loro ed è bello vederli crescere anche attraverso questa attività. Sono stati giorni di grande fermento per l’inizio, si sono allenati con più concentrazione e non vedono l’ora di affrontare tutte le altre partite. Io sono pronta a seguirli insieme al mister e alla mia collega Carmen e sono sicura che anche quest’anno ci regaleranno momenti emozionanti ma anche divertenti e buffi, quelli che ricorderemo al di là dei risultati”, dichiara Noemi Di Franco, operatrice di Addiopizzo, coinvolta nelle attività di inclusione sociale attraverso il calcio.
Come ogni anno lo sport non è che un veicolo per condividere i valori del rispetto, della solidarietà e del confronto con i coetanei di altri quartieri, tutti uniti dalla grande passione per il pallone.
“Come mister della squadra è la prima esperienza di torneo con Addiopizzo, i ragazzi li seguo da un po’ e nonostante le loro difficoltà si sono dimostrati inclini al gioco di squadra, all’integrazione e alla cooperazione. Stanno vivendo l’evento come qualcosa di molto intenso, con spirito di sana competizione e molta emozione, per me è davvero bello far vivere questa esperienza e come dico sempre dare anche un calcio ai problemi e alle situazioni di degrado. Il torneo non è solo un momento di sport e allenamento ma anche una chance di confronto e crescita al di fuori dei confini del proprio quartiere”, ha raccontato Umberto Calaiò, allenatore del CONI che collabora con Addiopizzo.
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