Si è concluso in primo grado il processo Octopus in cui molti degli imputati accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso sono stati condannati e dove alcuni commercianti avevano denunciato con l’ausilio del nostro movimento.
Nel processo ci siamo costituiti parte civile assieme ai titolari del Caffè Verdone di Bagheria che avevamo accompagnato a denunciare perché erano stati oggetto di soprusi, aggressioni, minacce ed estorsioni finalizzati ad imporre la vigilanza privata presso il loro pub.
Con i giovani commercianti di Bagheria entrammo in contatto tempo fa. Erano esausti per le risse scatenate dal nulla e per la preoccupazione di perdere clientela e vanificare i sacrifici fatti fino a quel momento.
L’indagine dell’Arma dei Carabinieri, coordinata dalla Procura di Palermo, e la conclusione del processo hanno consentito di accertare l’esistenza di un gruppo di persone dedite a imporre la vigilanza privata presso molti locali tra Palermo e Bagheria.
Non è stato un processo semplice, nel corso di alcune udienze si sono registrati momenti di tensione, del resto nel silenzio di molti gestori di pub e ristoranti che hanno assunto condotte reticenti persino durante la loro testimonianza, i ragazzi del Caffè Verdone sono stati tra i pochi che, pur rifuggendo da ribalte, oltre a denunciare, con il supporto di Addiopizzo, hanno pure confermato in aula quanto avevano subito.
È un percorso che si conclude con una sentenza significativa e con il rammarico di non aver registrato nel processo, al fianco di chi ha trovato la forza e il coraggio di opporsi alle estorsioni, la costituzione di parte civile del Comune di Bagheria.
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Pubblicato il 9/05/2023