Libero Grassi amava il mare, quel mare di Palermo che solcava in barca a vela era la sua passione. Anche per questa ragione il 29 agosto, nel giorno del trentatreesimo anniversario della sua scomparsa, abbiamo promosso Vela per l’inclusione sociale, giunta alla sua ottava edizione. La veleggiata in barche d’altura, messe a disposizione dagli appassionati animatori della Lega Navale Italiana, ha coinvolto i giovani del quartiere Kalsa con i quali operiamo nel corso dell’anno.
L’iniziativa, realizzata grazie al sostegno dell’Otto per Mille della Tavola Valdese, che ha visto il coinvolgimento di 20 bambini e bambine, accompagnati dai nostri educatori e Alfredo Chiodi, nipote dell’imprenditore ucciso da Cosa nostra, è parte di un lavoro più ampio e di una serie di attività ed interventi di contrasto alla povertà educativa e a fenomeni di devianza che svolgiamo da tempo nel quartiere del centro storico di Palermo.
Non è infatti sufficiente accompagnare e supportare commercianti e imprenditori a denunciare intimidazioni ed estorsioni se non ci si fa carico di rimuovere le sacche di degrado urbano e sociale che contribuiscono ad alimentare fenomeni di devianza e di criminalità organizzata.In particolare dal 2015 nel quartiere Kalsa, dove è presente la sede di Addiopizzo, gli i volontari e gli operatori dell’Associazione operano per facilitare l’accesso a momenti e a spazi di socialità oltreché a diritti fondamentali come quello all’istruzione, alla salute, alla casa e al lavoro
Percorsi di supporto scolastico nella sede di Addiopizzo, visite mediche e momenti di inclusione sportiva nella palestra San Basilio messa a disposizione dall’istituto scolastico comprensivo “Rita Borsellino” tesi a sottrarre dalla strada chi diversamente si ritroverebbe fagocitato in circostanze devianti a poche centinaia di metri da piazza Magione.
Interventi di rigenerazione ed esplorazione urbana e attività di inclusione che sintetizzano il bisogno e il desiderio di cambiare prospettiva, di oltrepassare i confini di uno spazio che è gioia e orgoglio, ma che a volte può trasformarsi in un labirinto senza uscita per i giovani che alla Kalsa crescono e che in questo luogo si ritrovano a dover convivere con fenomeni di incuria e abbandono.
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Iniziativa sostenuta con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese