CONSUMO CRITICO a sostegno delle sorelle Pilliu

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Invitiamo tutti a partecipare a un’iniziativa di solidarietà concreta attraverso il consumo critico, mercoledì 9 giugno, dalle 16:00 alle 17:30 presso il negozio Prodotti tipici Pilliu (via del Bersagliere, 5)

Le sorelle Pilliu sono tra le prime commercianti che nel lontano 2005 sono entrate a far parte della rete di consumo critico antiracket “Pago chi non paga”.
La loro storia di opposizione ai condizionamenti mafiosi e alla cattiva burocrazia ha riguardato le loro abitazioni di Palermo in piazza Leoni per le quali hanno dovuto affrontare un calvario di intimidazioni, paradossi, insidie e indifferenze.

Su Rosa e Savina Pilliu, la loro storia e la loro tenacia e le casette diventate nel frattempo simbolo di resistenza, Pif e Marco Lillo hanno scritto il libro appena pubblicato: “Io posso. Due donne sole contro la mafia“, che sarà presentato alle 18:00 presso l’atrio della Biblioteca comunale di Casa Professa, piazzetta Brunaccini 2.

Vogliamo promuovere l’acquisto dei prodotti tipici delle sorelle Pilliu e del libro “Io posso” per  sostenere e dire ancora una volta grazie a due donne verso cui il Paese e lo Stato restano ancora oggi in debito.
In occasione dell’evento, Pif e Marco Lillo firmeranno il libro.

Info sulla presentazione del libro >>


GRAZIE PER AVER PARTECIPATO!

PIF a Che Tempo Che Fa
sul suo libro “Io posso. Due donne sole contro la mafia”

“I palermitani passando da piazza Leoni si chiedono spesso perché queste casette semi distrutte non le abbattono. La storia di queste casette si collega al palazzo dietro, che 30 anni fa non c’era. C’era un costruttore che voleva costruire un bel palazzo, per farlo aveva bisogno di abbattere le casette davanti, perché non c’erano le distanze. Il costruttore, legato alla mafia, con le buone e con le cattive riesce ad ottenere tutte le casette, tranne queste due, dove ci sono queste due sorelle Pilliu, di origine sarde, ‘testarde’.

Queste sorelle dicono ‘no non te le vogliamo cedere’. Il costruttore ha fretta e si inventa di essere proprietario di tutta queste zone, anche delle casette delle Pilliu e va al comune e chiede di costruire. Prima di ottenere il permesso, lui costruisce un palazzo di 9 piani, anche se erano previsti 7. Prima che lo Stato dia ragione alle sorelle Pilliu passeranno 30 anni. Le Pilliu denunciano tutto questo, ma il processo dura 30 anni e in questi 30 anni succede di tutto. Le sorelle Pilliu ricevono intimidazioni dal costruttore, ma anche da un autore mai scoperto. Ricevono fusti di calce, corone di fiori… messaggi abbastanza chiari per scoraggiare il loro intento.

Pif a ctcf

30 anni dopo lo stato dà ragione, e qui ci sono 3 beffe: la prima: il costruttore è condannato a pagare 750 mila euro più interessi alla Pilliu, ma non ha più soldi, perché lo Stato ha sequestrato tutto. Quindi non pagherà mai questi soldi. Le sorelle Pilliu con l’avvocato Falgaris fanno domanda a un fondo per vittime di mafia e il fondo dice di no, perché lui le ha danneggiate in quanto ‘disonesto’. La terza beffa è che l’agenzia delle entrate ha mandato una lettera alle sorelle Pilliu dicendo che vogliono il 3% di questi 750 mila euro, che non hanno mai preso e che probabilmente non avranno mai. Questa cosa è insopportabile, perché le sorelle Pilliu hanno combattuto per 30 anni un sistema mafioso, di corruzione, di disonestà e lo Stato che si mette contro è insopportabile.

Allora io e Marco Lillo abbiamo deciso di scrivere questo libro, ma non vogliamo solo raccontare questa storia, ma vogliamo cambiare il finale: noi abbiamo deciso che questa cartella esattoriale la pagheremo noi. Come? Con la vendita di questo libro. Io e Marco Lillo cediamo i diritti d’autore e con i soldi intanto paghiamo questa cartella esattoriale. Il secondo scopo è quello di diffondere la notizia e la storia a quante più persone possibile. La nostra ambizione è che diventi un caso esemplare di quanto lo Stato sia ottuso davanti a queste situazioni. La terza ambizione è ricostruire queste palazzine e affidare gli appartamenti del costruttore alle Associazioni Antimafia.”

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