È l’11 agosto 1982. Cosa nostra uccide Paolo Giaccone.
Nato a Palermo nel 1929, Giaccone era un medico di grande esperienza, professore di Antropologia Criminale alla facoltà di Giurisprudenza e specialista in balistica. Era anche titolare della cattedra di Medicina Legale all’Università di Palermo. Grazie alla sua vasta conoscenza in queste discipline, fu chiamato come consulente a collaborare con il sistema giudiziario, in particolare per i reati legati alle stragi mafiose.
A costargli la vita fu la perizia che gli venne affidata durante le indagini sulla strage di Bagheria, avvenuta il 25 dicembre 1981, quando tre auto si inseguirono per le strade del paese sparando all’impazzata. La famiglia mafiosa di Corso dei Mille aveva eliminato tre boss di Villabate, oltre a un passante innocente, e Giaccone fu incaricato di esaminare l’unica impronta che avrebbe potuto incriminare gli assassini, appartenente a Giuseppe Marchese, nipote del boss di Corso dei Mille. Il medico resistette alle pressioni e alle minacce volte a falsificare la perizia dattiloscopica e proprio la sua integrità gli attirò l’odio della mafia, che culminò nel suo assassinio avvenuto nei viali del Policlinico.
A Paolo Giaccone è intitolato l’Ospedale Policlinico di Palermo.