Mercoledì 3 aprile 2019, ore 17, presso la Biblioteca Centrale della Regione siciliana, via Vittorio Emanuele 429, Palermo, si terrà la presentazione del libro di Umberto Santino, “La mafia dimenticata. La criminalità organizzata in Sicilia dall’Unità d’Italia ai primi del Novecento”, editore Melampo – Milano.
Ne discutono con l’Autore: Antonio Balsamo, magistrato; Amelia Crisantino, storica; Daniela Dioguardi, Udi Palermo.
I caporioni della mafia stanno sotto la salvaguardia di senatori, deputati ed altri influenti personaggi che li proteggono e li difendono, per essere poi, alla lor volta, da essi protetti e difesi – Ermanno Sangiorgi
In queste pagine si incontrano boss che raccontano guerre di mafia, donne e familiari di vittime che chiedono giustizia, politici e aristocratici che testimoniano a difesa dei mafiosi, dando un’immagine della genesi della mafia finora in larga parte inedita o non adeguatamente rappresentata. Qui si pubblicano per la prima volta integralmente i rapporti redatti tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento dal questore di Palermo Ermanno Sangiorgi, che tracciò un profilo della mafia che somiglia molto a quello che sarebbe emerso novant’anni dopo con le rivelazioni dei collaboratori di giustizia: un’associazione strutturata, con capi, gregari e un vasto sistema di relazioni. Ne emerge un quadro completo della criminalità organizzata dall’Unità d’Italia ai primi del Novecento, del contesto in cui si svolgevano il lavoro investigativo e i processi e in cui maturavano le prime lotte sociali, tra l’accavallarsi dei delitti e l’intrecciarsi delle complicità, anche all’interno delle istituzioni. Eppure per decenni l’esistenza stessa della mafia in Sicilia venne negata e quei preziosi documenti furono dimenticati a lungo negli archivi di Stato. Nel libro, oltre alle relazioni del questore Sangiorgi, con gli allegati, viene pubblicato un documento che si riteneva introvabile: la “bolla di componenda” con cui la Chiesa cattolica condonava i reati dietro versamento di una somma di denaro.