Fonte: Giornale di Sicilia
PALERMO. Lo chiama col suo nome di battesimo, Matteo, visto che ormai da anni gli dà la caccia. E ora, il procuratore aggiunto di Palermo, Teresa Principato, si mostra abbastanza ottimista rispetto alla cattura dell’ultima grande primula rossa di Cosa nostra perché «nel clan Messina Denaro lo scettro del potere – spiega il magistrato – passa da un famigliare all’altro e, in questi ultimi anni, dieci di loro, particolarmente validi nella gestione della sua latitanza, ma anche degli affari, sono stati arrestati».