Fonte: la Repubblica Palermo
Alla fine del quarto capitolo del Gattopardo, il principe Fabrizio Salina, accomiatandosi dal piemontese Chevalley, che era venuto a proporgli di accettare la nomina a senatore del Regno d’Italia, espone sinteticamente la sua filosofia della storia: «Noi fummo i Gattopardi, i Leoni: chi ci sostituirà saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti, gattopardi, sciacalli e pecore, continueremo a crederci il sale della terra».