Questa volta, le conseguenze della lentezza della giustizia sono disastrose. Nonostante una condanna, vengono scarcerati 11 fedelissimi di Matteo Messina Denaro, per la scadenza dei cosiddetti termini di custodia cautelare. Lasciano il carcere anche due boss che erano reclusi al 41 bis, Nicola Accardo (condannato a 10 anni) e Vincenzo La Cascia (condannato a 9 anni e 8 mesi).
A emettere la sentenza, la corte d’appello di Palermo presieduta da Sergio Gulotta. I giudici di secondo grado erano chiamati a pronunciarsi dopo un annullamento della precedente decisione da parte della Cassazione, che non aveva condiviso alcune aggravanti. La nuova sentenza ha accolto le riserve della Suprema Corte, la caduta delle aggravanti ha comportato il ridimensionamento dei termini di custodia cautelare, non più 9 ma sei anni. Così, la scarcerazione è stata un atto dovuto.