Il blitz antimafia di Palermo, Arduino regista del racket: «Non andate lì, sono tutti “Addiopizzo”…»

da

4 Marzo 2024

GIORNALE DI SICILIA

C’era il titolare di una ditta di autodemolizioni che chiedeva scusa perché non aveva riconosciuto gli esattori del pizzo e non si era messo subito a disposizione. Ma, in corso dei Mille, c’era anche una farmacia dove era meglio non andare perché erano «tutti carabinieri» e «Addiopizzo», visto che avevano installato alcune telecamere per «fare la trappola» agli estorsori. È lo spaccato desolante emerso nel corso delle indagini condotte dalla squadra mobile, guidata da Marco Basile, che hanno portato al blitz nei quartieri di Brancaccio e dello Sperone. Anche se c’era qualche eccezione, la quota dovevano pagarla tutti: dall’impresa di costruzioni all’albergo, dai bar ai negozi di abbigliamento, perfino il panificio, il barbiere e chi si metteva in proprio aprendo una bancarella, doveva mettersi in regola.

Articoli recenti

Mario Bignone e Addiopizzo: la sua lettera e una memoria condivisa

Sono costretto a chiedervi dieci minuti di attenzione con la promessa che poi tornerò ad essere...

21 luglio 1979: la mafia uccide Boris Giuliano

Il 21 luglio 1979, esattamente 46 anni fa, la mafia assassinava Giorgio Boris Giuliano, allora...

La testimonianza in tribunale della vittima accompagnata da Addiopizzo

A pochi mesi dall’apertura del processo nei confronti di tre soggetti accusati di estorsione...

Ricordando Paolo Borsellino, le iniziative in città

Il 19 luglio 1992, in via D’Amelio, l’esplosione di un’autobomba contenente circa 90 chilogrammi...

“Legami di memoria” alla sua ventinovesima edizione: appuntamento il 17 luglio a Palermo

Torna anche quest’anno “Legami di memoria – I mandanti senza nome”, giunto alla sua XXIX edizione....
ULTIME DAI GIORNALI
5x1000 Addiopizzo
Rete imprese PIZZO-FREE
Addiopizzo TRAVEL
Addiopizzo STORE