Cosa nostra fotografata dall’ultima relazione semestrale della DIA

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29 Settembre 2023

“L’ormai consolidata strategia di ‘sommersione’ dettata dalle organizzazioni siciliane prevede il minimale ricorso alla violenza al fine di evitare allarme sociale e garantire, nel contempo, un “sereno” arricchimento economico tramite l’acquisizione di maggiori e nuove posizioni di potere. Nel periodo di riferimento vengono confermati quali principali interessi criminali delle mafie siciliane, il traffico di stupefacenti, le estorsioni, l’infiltrazione nei comparti della pubblica amministrazione, nell’economia legale, nel gioco e nelle scommesse online, settore quest’ultimo che garantisce una singolare modalità di controllo del territorio, strumentale anche per il riciclaggio dei capitali illecitamente accumulati.”
Così appare Cosa nostra, nella descrizione che ne fa la Direzione investigativa antimafia al Parlamento, relativa al secondo semestre del 2022.
Con spiccate capacità di adattamento e di rinnovamento. Attrattiva per le giovani generazioni. Sommersa. Priva di leader. Dedita precipuamente a traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni.
Nessun allarmismo: è lo stato dei fatti a dimostrare che Cosa nostra sia, seppur ferita, viva e operativa, nonostante l’arresto (e la morte) di Matteo Messina Denaro: presentandosi, infatti, già prima del gennaio 2023 come alla ricerca di leadership carismatiche, poco la cattura del capo dei capi può aver influito sull’assetto dell’organizzazione, che sembra pensare più alla massimizzazione del rendimento dei suoi affari economici che alle pur presenti lotte di potere intestine.
Traffico di sostanze stupefacenti ed estorsioni sono le due attività principali con cui l’organizzazione prospera, nonostante i colpi significativi che le sono stati inferti dall’attività investigativa delle forze dell’ordine e dall’autorità giudiziaria.
Sappiamo bene, però, che il contrasto all’organizzazione non può essere demandato solo agli attori istituzionali: la società ha la sua parte di responsabilità e ha il dovere di conoscere il fenomeno mafioso, con i suoi mutamenti ed evoluzioni, per comprendere quali siano gli strumenti più efficaci da adoperare.
Consulta il rapporto DIA Luglio-Dicembre 2022

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