Carmelo Iannì e il suo sogno di combattere la mafia

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28 Agosto 2024

28 agosto 1980. Due giovani a volto scoperto entrano nella hall dell’hotel “Riva Smeralda” e uccidono il gestore dell’albergo Carmelo Iannì, sotto gli occhi della moglie e di alcuni ospiti dell’albergo a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo.

L’imprenditore Carmelo Iannì aveva accettato di collaborare con la Squadra Mobile di Palermo, permettendo l’infiltrazione di alcuni agenti tra il personale del suo hotel per monitorare tre ospiti francesi. Negli anni Settanta e Ottanta, la Sicilia infatti era un nodo cruciale nel traffico di eroina, rappresentando un passaggio obbligato per la droga destinata ai mercati dell’Europa del Nord e degli Stati Uniti. L’hotel “Riva Smeralda”, situato a pochi centinaia di metri dall’aeroporto internazionale Falcone e Borsellino di Palermo, venne purtroppo scelto come base operativa per i trafficanti, che vi pernottavano prima di proseguire le loro operazioni il giorno seguente.

La squadra anti-narcotici di Marsiglia aveva in quel periodo avvisato i colleghi italiani dell’arrivo a Palermo del chimico francese Andreè Bousquet, specializzato nella raffinazione dell’eroina, che alloggiava proprio in quell’albergo. Fu in quel momento che i poliziotti furono infiltrati nella struttura. Durante il blitz, fu arrestato anche il boss di Porta Nuova, Gerlando Alberti, che non tardò a comprendere il ruolo collaborativo giocato dal proprietario dell’hotel nell’operazione. Quattro giorni dopo, l’albergatore fu assassinato.

 

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