A luglio dello scorso anno gli ennesimi arresti nel mandamento mafioso di San Lorenzo di Palermo, oggi le condanne nei confronti di molti degli imputati per i reati di associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento e rapina.
Nel processo, celebrato col rito abbreviato, erano costituiti parte civile sei imprenditori, tra cui i titolari di un’impresa edile assistiti dalla nostra associazione, che si erano opposti e avevano denunciato i tentativi di imposizione di lavori e forniture nell’ambito di un cantiere edile a Partanna Mondello.
L’area di San Lorenzo-Tommaso Natale resta uno dei territori dove negli anni, a fronte di decine di operazioni di polizia e centinaia di arresti operati da magistrati e forze dell’ordine, il fenomeno estorsivo ha continuato a rigenerarsi assumendo nature e dimensioni capaci di adattarsi al mutamento dei tempi e del tessuto economico.
Nel corso degli anni nello stesso mandamento abbiamo supportato decine di imprenditori e commercianti che si sono liberati dai condizionamenti mafiosi e che oggi continuano a lavorare lì dove hanno sempre vissuto. Per queste ragioni vogliamo cogliere l’occasione della notizia sulla sentenza di oggi per rivolgerci a chi tra San Lorenzo e Tommaso Natale continua a pagare le estorsioni, affinché maturi la consapevolezza che non è più tempo di piegarsi al pizzo e che la denuncia rappresenta l’unica strada per scrollarsi di dosso il fardello imposto da Cosa nostra. Oggi è possibile farlo.
Rassegna stampa
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