Si è aperto oggi il processo nei confronti di 18 soggetti accusati a vario titolo di associazione per delinquere e usura ed estorsione anche aggravate dalla metodologia mafiosa.
All’udienza di stamane ci siamo costituiti parte civile assieme a una vittima di usura che nei mesi scorsi, assistita dalla nostra Associazione, ha raccontato i soprusi e le vessazioni subite.
L’indagine dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Procura di Palermo, ha consentito di individuare un gruppo di persone che prestavano soldi con tassi usurari nei comuni del Palermitano tra Bagheria, Ficarazzi e Villabate.
La nostra scelta di essere attivamente presenti nel processo è la naturale prosecuzione della nostra attività di assistenza concreta alle vittime in un momento in cui quello che più ci preoccupa non è solo il rischio di recrudescenza dell’usura e del condizionamento mafioso di imprese e famiglie in difficoltà.
Rispetto a tale pericolo magistrati e forze dell’ordine continuano a operare efficacemente liberando vittime, pezzi di territorio e di economia dal controllo di Cosa nostra. Quello che più ci inquieta è che i vuoti creati dall’azione repressiva possano, nel tempo, rimanere tali se l’accesso al credito per imprese e famiglie in difficoltà resta impantanato tra pastoie bancarie e burocratiche.
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