I boss tremano. Il pentimento di Sergio Flamia fa paura. C’è il rischio concreto che piovano condanne all’ergastolo. E il fine pena mai spaventa. L’omicidio di Antonino Canu e la lupara bianca di Andrea Cottone sono i due i fatti di sangue raccontati finora da Flamia. E siamo solo all’inizio visto che il collaboratore di giustizia conosce i segreti di decine di omicidi. Lui che negli ultimi anni ha fatto il doppio gioco: mafioso di giorno e fonte dei servizi segreti di notte. Un pezzo grosso della mafia – era il numero 33 nei pizzini di Binu Provenzano – che nel frattempo vendeva le soffiate. E oggi in tanti tremano per le sue dichiarazioni.
Intervista al prefetto: «Un lungo colloquio con i rappresentanti dell’associazione per affrontare le questioni che hanno sollevato» Mariani: «Addiopizzo ha visto giusto»
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