A pochi mesi dagli arresti, si è aperto oggi il processo ai boss di Trabia, Pietro e Salvatore Rinella, imputati di aver ordinato l’omicidio di Mico Geraci.
Dopo 26 anni di indagini e due archiviazioni, la svolta decisiva che ha permesso ai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo di riaprire l’inchiesta e giungere alla celebrazione del processo, è arrivata grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
Al processo si sono costituiti parte civile i familiari, che non hanno mai smesso di ricercare la verità sull’assassinio del padre.
Era l’8 ottobre 1998 quando il sindacalista di Caccamo venne ucciso sotto la sua abitazione e sotto gli occhi della famiglia per aver ostacolato Cosa Nostra. Geraci non aveva avuto timori a denunciare le irregolarità nel piano regolatore redatto dall’amministrazione comunale dell’epoca e a mettere all’indice i mafiosi che, in quel periodo, erano presenti e operavano sul territorio.
L’ulteriore atto che si rivelò ostile ai mafiosi locali fu la sua candidatura a sindaco di Caccamo con l’obiettivo esplicito di smantellare gli equilibri tra cosche e politica. Nonostante le intimidazioni, Mico Geraci continuò le sue denunce, alzando sempre di più il tiro. Fu fatto tacere da due sicari, ormai deceduti, con sei cartucce calibro dodici sparate da un fucile.
Per i figli e la moglie di Mico Geraci, a cui rinnoviamo la nostra vicinanza e il nostro affetto, si prospetta oggi la possibilità di porre un sigillo definitivo su un fatto rimasto drammaticamente impresso nella mente di tanti e, soprattutto, di ottenere la tanto attesa giustizia.
Di seguito le parole di Giuseppe Geraci, figlio di Mico, a poche ore dalla notizia dell’individuazione dei mandanti.
(Intervista Sky Tg24)
Rassegna stampa
Corriere della Sera – Palermo, scoperti dopo 25 anni i mandanti dell’omicidio del sindacalista Mico Geraci
Ansa – Scoperti dopo 25 anni i mandanti dell’omicidio del sindacalista Geraci
PalermoToday – L’omicidio di Mico Geraci risolto dopo 25 anni, i pentiti: “Parlava male della mafia, aveva superato ogni limite”