Prima ancora di tagliare il nastro dell’inaugurazione, Ivana Palazzotto aveva già deciso di entrare nella rete di Addiopizzo. Voleva aprire il suo centro estetico senza paura e a testa alta, convinta che avviare un’attività a Palermo significhi anche prendere posizione e dire, senza ambiguità, che la legalità è l’unica strada possibile.
Arrivare fin qui, però, è stato tutt’altro che semplice. Per realizzare il sogno di mettersi in proprio e dare forma a un progetto tutto suo, Ivana ha affrontato un percorso complesso, fatto di burocrazia, ristrutturazioni, sacrifici personali e notti in cui l’ansia prendeva il sopravvento sull’entusiasmo. Ma oggi Nisì esiste, ed è esattamente come lo aveva immaginato. L’apertura del centro è stata possibile anche grazie al sostegno concreto della sua famiglia, del fidanzato e dei clienti storici, che l’hanno sempre incoraggiata a non mollare. «Senza di loro non ce l’avrei fatta. È stato un anno durissimo, ma oggi posso dire di sentirmi felice».
Nisì in greco significa “isola”, una parola che racchiude una visione: creare un angolo di pace dove staccare la spina, un rifugio dove riconciliarsi e ritrovare equilibrio. Anche i colori e gli arredi seguono questa idea. Per le pareti ha scelto il verde, che nello yoga rappresenta il cuore, simbolo di armonia e rinnovamento. Le piante, molte donate da amici e clienti, completano il senso di accoglienza e radicamento, di vita che cresce. Il cuore del progetto non è lo stravolgimento estetico: Ivana ha scelto un approccio che non punta a cambiare chi entra, ma ad accompagnarlo verso il benessere.
Accanto a questa dimensione emotiva resta però la parte più complessa: fare impresa. È un tema che Ivana non vuole edulcorare. Ottenere i finanziamenti, ristrutturare, anticipare spese, districarsi tra burocrazia e incertezze è stato pesante, a volte demoralizzante. «Bisogna essere forti, rialzarsi tutte le volte che qualcosa cerca di buttarti giù. Ci vuole coraggio e tanta fiducia».
E poi c’era anche la preoccupazione di aprire un’attività a Palermo: «non nascondo che ho sempre avuto paura. Non mi abbasserei mai a pagare un’estorsione, ma il pensiero delle possibili conseguenze c’è. Fare parte della rete di Addiopizzo mi dà serenità e mi fa sentire dalla parte giusta».
Con Nisì nasce un nuovo presidio di legalità e imprenditoria virtuosa in una città che ha bisogno di esempi concreti per credere nella possibilità di lavorare alla luce del sole, con trasparenza, onestà e determinazione.
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